Riflessioni sulla masticazione
E' sufficientemente noto a tutti l'importanza di una buona masticazione. E' meno immediato pensare che una masticazione
frettolosa possa comportare degli effetti anche gravi per l'organismo.
Il tempo dedicato alla masticazione è, per la maggior parte delle persone, molto limitato. Per vari motivi, quasi sempre a causa di cattive abitudini, siamo portati a far rimanere il cibo per pochissimo tempo in bocca non dando la giusta importanza alla necessità di iniziare una corretta digestione dalla masticazione e insalivazione. Siamo paradossalmente
portati a prendere in giro chi non è abbastanza veloce a spazzolare ogni cibo del piatto a velocità supersonica e, al contrario, riteniamo meritevole di lode la persona che dimostra un buon appetito facendo onore alla tavola ingurgitando
ogni cosa senza ritegno.
La carenza di masticazione è sicuramente un condizionamento negativo che si acquisisce spesso in età molto giovane quando il bambino viene spesso invitato a sbrigarsi a finire ciò che ha nel piatto, quasi che il pasto sia una formalità da espletare rapidamente senza perdersi in lungaggini.
Oltretutto i primi pasti forniti al bambino sono costituiti da cibo morbido e facile da ingerire, questo perchè si cerca,
ovviamente, di fornire alimenti adatti ad un apparato masticatorio in formazione e ad un sistema digestivo ancora non completo.
Ma allora, quando i denti sono ormai tutti formati e le ghiandole digestive sono efficienti, non c'è più ragione di continuare a somministrare pappine e frullati. Invece quasi tutti i cibi che dall'infanzia fino all'età adulta vengono dati sono particolarmente raffinati e sono rappresentati da liquidi, creme dolci o salate, biscotti che si sciolgono all'istante, pasta bianca e pane bianco, riso raffinato, merendine, marmellate o spalmabili e tutto ciò che è croccante lo è perchè è fatto da un ripieno morbido con una leggera crosticina esterna.
Raramente i bambini vengono obbligati a mangiare frutta e verdura, alimenti che rappresenterebbero un vero esercizio di
masticazione, essendo costituiti anche di cellulose che non si sciolgono velocemente e che necessitano di essere parzialmente frantumate per poterle inghiottire.
La velocità con cui vengono introdotti e inghiottiti i cibi impedisce l'esercizio del gusto, cosa che obbliga i produttori di cibo a proporre gusti spiccatamente forti, particolarmente dolci o salati, appiattendo decisamente il sapore e favorendo la necessità di ingerire grandi quantità di cibo alla ricerca di prolungare il più possibile il piacere di mangiare.
Ben presto il bambino capisce che il cibo non rappresenta un nutrimento ma serve per soddisfare la gola e condiziona lo
stimolo della sazietà all'esagerato riempimento dello stomaco.
Cosa potremmo dire di più per spiegare i disturbi digestivi dell'età adulta?
Cosa potremmo dire a chi soffre di acidità gastrica, di reflusso gastro-esofageo, di distensione gastrica, di reflusso biliare, di tempi digestivi prolungati, di gastralgie, di meteorismo, di sonnolenza post-prandiale, ecc.?
Ebbene, rispondere con la verità sembra troppo semplicistico, eppure la maggior parte di questi disturbi potrebbe essere
ridotta o risolta da una corretta masticazione.
Purtroppo appare più logico e facile assumere antispastici, procinetici, antiacidi, antibiotici, inibitori della pompa protonica e chi più ne ha più ne metta.
I vantaggi di una buona masticazione sono numerosi. Innanzitutto la frantumazione del cibo fino a ridurre il boccone ad
una poltiglia, avvantaggia una corretta digestione dei nutrienti che sono più facilmente disponibili agli enzimi presenti nella saliva e nei succhi digestivi che il cibo incontra via via lungo il canale digestivo. Attivare la salivazione significa permettere agli enzimi digestivi di scomporre amidi, lipidi e proteine. Ciò permette al cibo di ridurre i tempi di permanenza nello stomaco e favorisce il tamponamento naturale dell'acidità gastrica essendo la saliva piuttosto basica. L'aumento della salivazione mediante la masticazione mantiene sani i denti e i tessuti peridontali. A questo proposito ricordo che negli USA
la parodontite è un vero flagello ed è causata proprio dall'uso di cibi raffinati, bevande dolci, ecc. naturalmente ingurgitati velocemente. Inoltre il mescolamento del cibo con la saliva permette al boccone di scivolare facilmente lungo l'esofago evitando le disfagie dovute a fattori ansiogeni.
Il condizionamento positivo verso una corretta masticazione è difficilissimo.
Primo, non c'è tempo a sufficienza.
Per pasti inseriti in pause pranzo risicate, veloci brunch al bar, pasti consumati in mense tristi e rumorose, non c'è abbastanza tempo. A fronte poi di rispettare gli stessi tempi anche quando la cena avviene in casa con tutte le comodità e il tempo necessario a disposizione.
Secondo, è difficile giustificare ad un altro la nostra lentezza.
In un pranzo di lavoro la digestione è in secondo piano rispetto agli importanti argomenti che si trattano. E in famiglia la
mancanza di regole di comportamento obbliga i commensali alla sudditanza nei confronti dei bambini turbolenti.
Terzo, c'è sempre qualcosa di più importante da fare.
Gli articoli del giornale che stiamo leggendo, le notizie del TG che stiamo ascoltando, la pianificazione del lavoro che ci
aspetta dopo il pasto, sono motivi più che sufficienti per distrarci dalla nostra importantissima prima digestione.
Allora, una volta realizzato che, forse, qualcuno degli atavici problemi digestivi che non sembrano avere soluzione potrebbe
migliorare se fossimo più attenti alla masticazione, non resta che metterci di buzzo buono nell'impegno di cambiare.
Utile è avere di riferimento un commensale più lento di noi a mangiare. Se ingaggiamo una sorta di gara silenziosa a chi
finisce dopo potremmo riuscire nel nostro intento.
Un bigliettino con la scritta “vai piano!” di fronte al nostro piatto, come quella che si metteva sul cruscotto delle
automobili negli anni '60, potrebbe rimetterci in carreggiata se ci siamo per caso distratti per un momento.
Evitare i luoghi rumorosi per consumare il nostro pranzo che invitano al fuggire il prima possibile.
Parlare di lavoro nei luoghi appropriati e riservare al momento del pasto argomenti più leggeri e socializzanti.
Evitare di mangiare frettolosamente in piedi.
Istruire i bambini a comportarsi correttamente a tavola.
Contribuire all'organizzazione del pasto per non costringere un nostro familiare ad occuparsi di tutto trascurando il proprio
piacere di stare a tavola con i propri cari.
Evitare di distrarsi con la Tv o i giornali. Ormai si possono reperire le notizie ovunque in qualsiasi altro momento della
giornata.
Assaporare il cibo masticando bene permette di percepire meglio se un cibo ci sta facendo del bene o del male e affina il
nostro controllo sulla quantità di cibo ingerito.
Insomma ci sono di gran lunga più motivi per mangiare lentamente che le scuse per essere superficiali e frettolosi.
Spero che questo articolo abbia fatto l'effetto di un piatto prelibato preparato con cura, che sia stato percepito come buono al gusto dell'intelletto e che ora se, ben masticato, sia in fase di elaborazione.
Buona Masticazione!