Cominciamo a gestire il nostro "cervello" intestinale
In questo articolo tratterò due degli aspetti comportamentali più comuni connessi con la stitichezza. Si tratta di abitudini
usuali di chi non ha un buon rapporto con il proprio intestino.
Durante e, soprattutto, dopo un ciclo di idrocolonterapia è fondamentale variare quei comportamenti che impediscono al
colon di liberarsi normalmente.
Ricordiamoci che l'intestino è un organo che può funzionare autonomamente ma che è grandemente influenzato dalle emozioni, dallo stress e da quei condizionamenti che in qualche momento della vita si sono installati nella nostra mente e che, in qualche modo, per lo più sconosciuto, disturbano il lavoro del colon che sarebbe fisiologicamente cadenzato dal ritmo
sonno-veglia e dagli orari dei pasti.
Infatti la cosa più difficile per una persona stitica è evacuare più o meno alla stessa ora e di riuscire a scaricare in altri
bagni che non sia il proprio.
L'obbiettivo ambizioso nella terapia della stipsi, è avvicinarsi al comportamento di un intestino normale, dovremmo aver
presente come un individuo che non ha nessun problema evacuativo, reagisce ai normali stimoli fisiologici. Avremo così un'idea dei limiti che presenta un intestino stitico e di quali cambiamenti si potrebbero adottare per sperare in una riabilitazione dei movimenti naturali.
È un fatto assodato che l'intestino si muove anche in relazione alle nostre abitudini. Una vita regolare, infatti, facilita
l'instaurarsi di una certa routine.
Così al risveglio, l'intestino compie i suoi primi movimenti che diventano sempre più intensi dopo la colazione per effetto
del riflesso gastro-colico cioè un impulso nervoso trasmesso dallo stomaco al colon quando le pareti gastriche sono distese dal cibo.
Non dare la dovuta importanza a questa fase, riducendo per troppa fretta i tempi tra il risveglio e il momento in cui si esce
da casa o, peggio, saltando del tutto la colazione, significa rallentare il transito intestinale impedendo, di fatto, la regolare evacuazione mattutina. Si perde cioè un momento fondamentale che incide sul nostro benessere per tutta la giornata.
Molto spesso la stipsi inizia da bambini con il sopprimere volontariamente il bisogno di evacuare. Ciò avviene per vari motivi quali la distrazione dovuta al gioco che procrastina fino all'estremo la necessità fisiologica o la paura del ripetersi di una evacuazione dolorosa oppure l'idea, magari originata da un rimprovero, di compiere un atto sconveniente di cui doversi
vergognare.
Queste reazioni inducono a sopprimere lo stimolo, dapprima in maniera cosciente e poi in maniera automatica. Quando poi, da adulti, ci si immerge in una vita frenetica, l'ultimo pensiero che si avrà al mattino è quello di sprecare 10-15 minuti del proprio prezioso tempo alla toilette.
Se l'orologio intestinale fosse semplicemente spostato di qualche ora non ci sarebbe nulla di male, quindi, se lo stimolo
arrivasse quando si è in ufficio, il problema non si pone tranne, e questo è il secondo argomento, per coloro i quali pensano che per espletare i propri bisogni non ci sia altro posto al mondo che il proprio bagno di casa.
È curioso come un'esperienza talmente naturale e comune per ogni essere vivente si trasformi in un evento così privato ed
esclusivo. Talvolta si arriva all'estremo di vergognarsi anche nei confronti dei propri familiari. Rumori e odori finiscono per diventare insopportabili da condividere anche nell'ambito casalingo.
È un tabù da infrangere il più presto possibile.
Basti pensare che le toilette pubbliche negli USA sono spesso chiuse da una porta tipo saloon che nasconde alla vista solo
parzialmente!
È impensabile che si trattengano i bisogni fisiologici solo perchè non si dispone di una perfetta privacy. Ed è impensabile
che la stitichezza sia determinata dalla vergogna di espletare le proprie funzioni scegliendo di allenare il proprio intestino, riuscendoci, alla resistenza ad ogni costo.
Quindi si tratta di non sopprimere, quando arriva, il richiamo dell'intestino e, compatibilmente con l'igiene e un minimo
di privacy, ci conviene utilizzare il bagno che troviamo.
Perciò rivalutiamo il piacere di alzarsi al mattino per tempo, permettendo al nostro corpo di mettersi in moto, facendo
anche un po' di movimento fisico e di goderci una colazione energetica magari in compagnia dei nostri cari. Tutto sommato il tempo che si "spreca" al mattino per noi stessi è largamente recuperato nella giornata in termini di serenità e benessere.