La Pancia gonfia
Se dovessi fare una classifica del sintomo più ricorrente nei pazienti che affluiscono al mio studio direi senza dubbio: la “pancia gonfia”.
Tecnicamente si chiama meteorismo ed è di gran lunga uno dei sintomi più fastidiosi che affligge il popolo dell'”intestino irritabile”.
Non c'è limite alla fantasia di chi, cercando di capirne l'origine, prova a giustificare la presenza di tutta questa “aria” nel ventre essendo fuorviati dai più strani luoghi comuni. Così sembra normale che, parlando troppo, si inghiotta aria che poi deve percorrere i sette e più metri di intestino per arrivare nel colon. A parte che non ho mai conosciuto nessuno/a che, convinto di questo, si sforzi a parlare di meno, in realtà pochissima dell'aria ingerita può arrivare fino al grosso intestino a meno che non se ne introduca una quantità esagerata, come nel caso di masticatori maniacali di chewing-gum o grandi bevitori di bevande gassate. Altri dubbi sono: non sarò “celiaca”? O forse piena di parassiti? O di Candida? Insomma, in base alle proprie conoscenze, ognuno cerca di dire la sua.
Sta di fatto che chi soffre di meteorismo (formazione di gas intestinale) o flatulenza (emissione di gas dall'intestino),
sperimenta una vita imbarazzante e non solo da un punto di vista estetico, ma anche di convivenza sociale per non parlare dei dolori connessi con la distensione addominale. Quindi chi convive con questo disturbo merita la massima comprensione e, naturalmente, una cura adeguata.
Innanzitutto bisogna spiegare che il gas presente nel tubo digerente è essenzialmente dovuto alla digestione del contenuto
intestinale da parte dei batteri residenti. Peggiore è la digestione degli alimenti, maggiore è la probabilità che si formi gas, in quanto i batteri metabolizzano nei processi di fermentazione e/o putrefazione i residui di cibo non scomposti nella prima digestione. Vale a dire che non masticando e insalivando correttamente il cibo, una parte di questo non partecipa alla digestione e assimilazione dei nutrienti, percorre tutto il tubo digerente fino ad arrivare nel colon ed è attaccato dai batteri facenti parte della flora intestinale. Quindi il fattore masticazione è quello più direttamente modificabile da chi cerca di migliorare il proprio stile alimentare.
Un altro elemento importante è la carenza enzimatica, sia dello stomaco che delle ghiandole coinvolte nella digestione,
cioè della funzione esocrina del fegato e del pancreas. Questa funzione, essenziale per l'assimilazione dei nutrienti, può ridursi con l'età e con il tipo di alimentazione individuale. Si rende necessario, in questo caso, correggere la composizione della dieta ed intervenire con l'apporto di integratori enzimatici.
Comunque il maggior responsabile della formazione di gas intestinale è il transito rallentato o stipsi. Il meteorismo è presente sia in chi è francamente stitico che in coloro che liberano l'intestino quotidianamente ma in modo incompleto. In un colon spastico, frequentemente associato alla Sindrome dell'Intestino Irritabile il gas si forma essenzialmente nella parte destra del colon, cioè nel cieco. É qui che, qualora arrivino alimenti indigeriti, i batteri fermentativi e putrefattivi sono particolarmente attivi, oppure, per effetto di uno spasmo, cioè la contrattura persistente della zona sinistra del colon, rallenta il transito fecale e non avviene, nei tempi normali, il fisiologico turnover del contenuto cecale. Infatti le feci nel colon
di destra sono presenti allo stato liquido e quindi facilmente miscelabili con la flora ivi residente, mentre via via che le feci procedono verso il retto si solidificano diventando sempre più inerti dal punto di vista biologico. Se il transito è particolarmente rallentato si formano poi le cosiddette feci caprine, segno inequivocabile di un colon spastico.
Da quanto detto la “pancia gonfia”si può eliminare agendo su questi principali fattori: la masticazione, la digestione,
l'evacuazione e la normalizzazione della flora intestinale. Mentre per i primi due fattori l'intervento risulta relativamente facile, non è di così pronta risoluzione il problema della stipsi e della disbiosi (alterazione della flora batterica). Riequilibrare una flora intestinale con prodotti carminativi o con assorbenti del gas o probiotici, è una vera impresa. Risolvere poi una stipsi in modo autonomo non è così facile. Allora il sistema razionale per trattare il problema è sottoporsi ad una Idrocolonterapia.
Solo il delicato lavaggio del colon che si effettua durante una seduta di Idrocolonterapia (ICT) permette di portare ordine
all'interno dell'intestino. Infatti l'esperto operatore di ICT raggiunge con il carico d'acqua il cieco superando le zone ingombrate da feci indurite, i tratti di intestino irrigiditi, gli ostacoli connessi con un viscere anatomicamente complesso e tortuoso. Solo se l'operatore è certo di aver percorso con l'acqua tutto il colon fino al cieco ed è sicuro di aver rimosso il materiale ivi presente si può considerare efficace l'operazione effettuata. Inoltre l'ICT permette una diagnosi macroscopica del contenuto intestinale che consente un più preciso intervento terapeutico.
Una volta ripulito il colon (preciso che con questa operazione non si danneggia l'equilibrio batterico, in quanto si usa solo
l'acqua come mezzo meccanico di rimozione del contenuto) si mettono in atto i cambiamenti dietetici e integrativi che, con il tempo, ristabiliranno l'ambiente ideale.
L'Idrocolonterapia rimane attualmente il migliore approccio ai problemi funzionali del grosso intestino a patto che l'operatore
agisca secondo criteri scientifici e applichi un metodo efficace e sicuro oltre che confortevole per il paziente. Alla fine il problema “pancia gonfia” potrà essere risolto con successo quando il paziente metterà in atto i cambiamenti
nelle proprie abitudini che manterranno i benefici acquisiti con la terapia.
Tecnicamente si chiama meteorismo ed è di gran lunga uno dei sintomi più fastidiosi che affligge il popolo dell'”intestino irritabile”.
Non c'è limite alla fantasia di chi, cercando di capirne l'origine, prova a giustificare la presenza di tutta questa “aria” nel ventre essendo fuorviati dai più strani luoghi comuni. Così sembra normale che, parlando troppo, si inghiotta aria che poi deve percorrere i sette e più metri di intestino per arrivare nel colon. A parte che non ho mai conosciuto nessuno/a che, convinto di questo, si sforzi a parlare di meno, in realtà pochissima dell'aria ingerita può arrivare fino al grosso intestino a meno che non se ne introduca una quantità esagerata, come nel caso di masticatori maniacali di chewing-gum o grandi bevitori di bevande gassate. Altri dubbi sono: non sarò “celiaca”? O forse piena di parassiti? O di Candida? Insomma, in base alle proprie conoscenze, ognuno cerca di dire la sua.
Sta di fatto che chi soffre di meteorismo (formazione di gas intestinale) o flatulenza (emissione di gas dall'intestino),
sperimenta una vita imbarazzante e non solo da un punto di vista estetico, ma anche di convivenza sociale per non parlare dei dolori connessi con la distensione addominale. Quindi chi convive con questo disturbo merita la massima comprensione e, naturalmente, una cura adeguata.
Innanzitutto bisogna spiegare che il gas presente nel tubo digerente è essenzialmente dovuto alla digestione del contenuto
intestinale da parte dei batteri residenti. Peggiore è la digestione degli alimenti, maggiore è la probabilità che si formi gas, in quanto i batteri metabolizzano nei processi di fermentazione e/o putrefazione i residui di cibo non scomposti nella prima digestione. Vale a dire che non masticando e insalivando correttamente il cibo, una parte di questo non partecipa alla digestione e assimilazione dei nutrienti, percorre tutto il tubo digerente fino ad arrivare nel colon ed è attaccato dai batteri facenti parte della flora intestinale. Quindi il fattore masticazione è quello più direttamente modificabile da chi cerca di migliorare il proprio stile alimentare.
Un altro elemento importante è la carenza enzimatica, sia dello stomaco che delle ghiandole coinvolte nella digestione,
cioè della funzione esocrina del fegato e del pancreas. Questa funzione, essenziale per l'assimilazione dei nutrienti, può ridursi con l'età e con il tipo di alimentazione individuale. Si rende necessario, in questo caso, correggere la composizione della dieta ed intervenire con l'apporto di integratori enzimatici.
Comunque il maggior responsabile della formazione di gas intestinale è il transito rallentato o stipsi. Il meteorismo è presente sia in chi è francamente stitico che in coloro che liberano l'intestino quotidianamente ma in modo incompleto. In un colon spastico, frequentemente associato alla Sindrome dell'Intestino Irritabile il gas si forma essenzialmente nella parte destra del colon, cioè nel cieco. É qui che, qualora arrivino alimenti indigeriti, i batteri fermentativi e putrefattivi sono particolarmente attivi, oppure, per effetto di uno spasmo, cioè la contrattura persistente della zona sinistra del colon, rallenta il transito fecale e non avviene, nei tempi normali, il fisiologico turnover del contenuto cecale. Infatti le feci nel colon
di destra sono presenti allo stato liquido e quindi facilmente miscelabili con la flora ivi residente, mentre via via che le feci procedono verso il retto si solidificano diventando sempre più inerti dal punto di vista biologico. Se il transito è particolarmente rallentato si formano poi le cosiddette feci caprine, segno inequivocabile di un colon spastico.
Da quanto detto la “pancia gonfia”si può eliminare agendo su questi principali fattori: la masticazione, la digestione,
l'evacuazione e la normalizzazione della flora intestinale. Mentre per i primi due fattori l'intervento risulta relativamente facile, non è di così pronta risoluzione il problema della stipsi e della disbiosi (alterazione della flora batterica). Riequilibrare una flora intestinale con prodotti carminativi o con assorbenti del gas o probiotici, è una vera impresa. Risolvere poi una stipsi in modo autonomo non è così facile. Allora il sistema razionale per trattare il problema è sottoporsi ad una Idrocolonterapia.
Solo il delicato lavaggio del colon che si effettua durante una seduta di Idrocolonterapia (ICT) permette di portare ordine
all'interno dell'intestino. Infatti l'esperto operatore di ICT raggiunge con il carico d'acqua il cieco superando le zone ingombrate da feci indurite, i tratti di intestino irrigiditi, gli ostacoli connessi con un viscere anatomicamente complesso e tortuoso. Solo se l'operatore è certo di aver percorso con l'acqua tutto il colon fino al cieco ed è sicuro di aver rimosso il materiale ivi presente si può considerare efficace l'operazione effettuata. Inoltre l'ICT permette una diagnosi macroscopica del contenuto intestinale che consente un più preciso intervento terapeutico.
Una volta ripulito il colon (preciso che con questa operazione non si danneggia l'equilibrio batterico, in quanto si usa solo
l'acqua come mezzo meccanico di rimozione del contenuto) si mettono in atto i cambiamenti dietetici e integrativi che, con il tempo, ristabiliranno l'ambiente ideale.
L'Idrocolonterapia rimane attualmente il migliore approccio ai problemi funzionali del grosso intestino a patto che l'operatore
agisca secondo criteri scientifici e applichi un metodo efficace e sicuro oltre che confortevole per il paziente. Alla fine il problema “pancia gonfia” potrà essere risolto con successo quando il paziente metterà in atto i cambiamenti
nelle proprie abitudini che manterranno i benefici acquisiti con la terapia.