Lassativi e Idrocolonterapia
La stipsi affligge circa il 15-20% della popolazione occidentale e la percentuale sale fino al 40% nelle persone oltre i
65 anni. La medicina nei confronti della stipsi ha mantenuto una visione miope interessandosene solo nel caso in cui le evacuazioni settimanali siano meno di 2 o 3.
E' molto probabile che la percentuale delle persone considerate stitiche possa salire sensibilmente se consideriamo coloro
che non hanno almeno una scarica giornaliera come il buon senso e non la scienza potrebbero augurarsi.
Se poi ritenessimo normale un'evacuazione indotta dal pasto come risposta fisiologica al riflesso gastro-colico, vale a dire 2-3
scariche giornaliere, in relazione ai pasti principali, si salverebbero in pochi fortunati, per lo meno nel mondo occidentale.
Si capisce, quindi, perchè esista un immenso mercato dei lassativi di cui usufruiscono soprattutto coloro i quali non vengono
considerati assolutamente stitici dal consensus scientifico.
Nonostante esista una quantità di soggetti che soffre di disturbi legati al malfunzionamento dell'intestino e che quindi hanno
vita condizionata dai problemi dell'apparato digerente, la medicina non è spesso in grado di fornire una risposta soddisfacente. Tutt'al più si aspetta che la stipsi diventi così cronica e ostinata da ridurre l'intervento a rimedi palliativi.
Basterebbe fare un giro negli gli istituti di riposo per vedere come la gestione delle funzioni intestinali dei nostri cari
anziani (non per mancanza di professionalità degli operatori ma, per un'oggettiva difficoltà dell'operazione) rasenti il maltrattamento.
Il mercato dei lassativi è florido perchè l'acquirente cerca il rimedio spicciolo che risolva subito, a fronte di vedere,
spesso aggravato il problema. E, appunto, dato che si tratta di un business basato su un disturbo che non si vuole eliminare, si propongono soluzioni inadeguate, a lungo andare costose e frustranti.
Onestamente, non mi sento di affermare che l'Idrocolonterapia sia l'unica soluzione alla stipsi ma che si possa considerare come strumento diagnostico per valutare tutte le possibili vie terapeutiche, questo sì.
L'esperienza acquisita in questo campo mi fa dire che non esiste nessun altro tipo di indagine che possa dare, in modo
relativamente invasivo, così tante informazioni sulla funzionalità evacuativa dell'intestino.
L'operatore esperto può facilmente valutare e interpretare le difficoltà del colon individuando le problematiche legate all'anatomia, alla risposta della motilità in relazione al carico d'acqua, agli spasmi funzionali, alla tipologia di materiale presente, all'influenza che può determinare la psiche sul tratto discendente del colon, ecc.
Queste informazioni vanno poi integrate con l'anamnesi riguardante le possibili cause della stipsi quali una dieta scorretta, masticazione insufficiente, difficoltà nella digestione e assimilazione degli alimenti, uno stile di di vita sedentario, l'uso
indiscriminato di lassativi troppo irritanti o, al contrario, troppo blandi.
In conclusione, risolvere i comuni disturbi funzionali dell'intestino si può, a patto di non cercare una soluzione
sbrigativa che perpetui il problema, alla fine aggravandolo.
L'Idrocolonterapia può essere l'approccio razionale per individuare cause e terapia adeguate.
Gli intestini non sono tutti uguali ed è il momento di riservare ad ognuno di loro un trattamento speciale.
65 anni. La medicina nei confronti della stipsi ha mantenuto una visione miope interessandosene solo nel caso in cui le evacuazioni settimanali siano meno di 2 o 3.
E' molto probabile che la percentuale delle persone considerate stitiche possa salire sensibilmente se consideriamo coloro
che non hanno almeno una scarica giornaliera come il buon senso e non la scienza potrebbero augurarsi.
Se poi ritenessimo normale un'evacuazione indotta dal pasto come risposta fisiologica al riflesso gastro-colico, vale a dire 2-3
scariche giornaliere, in relazione ai pasti principali, si salverebbero in pochi fortunati, per lo meno nel mondo occidentale.
Si capisce, quindi, perchè esista un immenso mercato dei lassativi di cui usufruiscono soprattutto coloro i quali non vengono
considerati assolutamente stitici dal consensus scientifico.
Nonostante esista una quantità di soggetti che soffre di disturbi legati al malfunzionamento dell'intestino e che quindi hanno
vita condizionata dai problemi dell'apparato digerente, la medicina non è spesso in grado di fornire una risposta soddisfacente. Tutt'al più si aspetta che la stipsi diventi così cronica e ostinata da ridurre l'intervento a rimedi palliativi.
Basterebbe fare un giro negli gli istituti di riposo per vedere come la gestione delle funzioni intestinali dei nostri cari
anziani (non per mancanza di professionalità degli operatori ma, per un'oggettiva difficoltà dell'operazione) rasenti il maltrattamento.
Il mercato dei lassativi è florido perchè l'acquirente cerca il rimedio spicciolo che risolva subito, a fronte di vedere,
spesso aggravato il problema. E, appunto, dato che si tratta di un business basato su un disturbo che non si vuole eliminare, si propongono soluzioni inadeguate, a lungo andare costose e frustranti.
Onestamente, non mi sento di affermare che l'Idrocolonterapia sia l'unica soluzione alla stipsi ma che si possa considerare come strumento diagnostico per valutare tutte le possibili vie terapeutiche, questo sì.
L'esperienza acquisita in questo campo mi fa dire che non esiste nessun altro tipo di indagine che possa dare, in modo
relativamente invasivo, così tante informazioni sulla funzionalità evacuativa dell'intestino.
L'operatore esperto può facilmente valutare e interpretare le difficoltà del colon individuando le problematiche legate all'anatomia, alla risposta della motilità in relazione al carico d'acqua, agli spasmi funzionali, alla tipologia di materiale presente, all'influenza che può determinare la psiche sul tratto discendente del colon, ecc.
Queste informazioni vanno poi integrate con l'anamnesi riguardante le possibili cause della stipsi quali una dieta scorretta, masticazione insufficiente, difficoltà nella digestione e assimilazione degli alimenti, uno stile di di vita sedentario, l'uso
indiscriminato di lassativi troppo irritanti o, al contrario, troppo blandi.
In conclusione, risolvere i comuni disturbi funzionali dell'intestino si può, a patto di non cercare una soluzione
sbrigativa che perpetui il problema, alla fine aggravandolo.
L'Idrocolonterapia può essere l'approccio razionale per individuare cause e terapia adeguate.
Gli intestini non sono tutti uguali ed è il momento di riservare ad ognuno di loro un trattamento speciale.