Pance di "donne incasinate"
La pancia gonfia è la costante di ogni moderna "donna incasinata". Il ruolo multitasking e super-organizzato porta con sé il sintomo più frequente, più odiato e meno gestibile: quella protuberanza che distrugge l'accettazione del sé davanti all'impietosa immagine riflessa o nel corpo a corpo con un jeans o un tubino. È dura destreggiarsi nei vari impegni (doveri) quotidiani portandosi dietro un ventre che grida vendetta.La pancia è infida. Al mattino è perfino accettabile poi, all'ingestione di un grissino la tensione diventa sempre più fastidiosa e, alla sera, perfino insopportabile.
Viene da chiedersi da dove sia entrata tutta quell'aria nonostante si mangi come un colibrì, si eviti i grassi, gli zuccheri, le bibite gassate e si faccia palestra due volte alla settimana.
Ebbene, non ci è entrata ma si è formata proprio lì, zona intestino crasso, ad opera dei nostri ospiti e commensali residenti nel colon.
Per quanto le si tenti tutte per trovare una soluzione, nel 90% si fa un buco nell'acqua.
L'impegno a cambiare dieta, fare movimento fisico, provare integratori di ogni tipo, perfino le prove per le intolleranze alimentari, è frustrato da pochissimi, quasi nulli risultati. Perché questo castigo?
La verità è che bisogna arrendersi all'evidenza che abbiamo un rapporto difficile con ciò che sta sotto il diaframma e che vorremmo, senza riuscirci, avere il controllo di ogni operazione digestiva e metabolica. Per nostra fortuna avviene tutto in modalità assolutamente automatica. Non solo ma ogni cambiamento che avviene è una sorta di adattamento del nostro corpo ai nostri capricci dietetici, alla fretta che ci pervade in ogni nostra attività quotidiana, alle nostre ansie, paure, preoccupazioni che nostro malgrado somatizziamo in quel meraviglioso mondo che è l'apparato digerente.
Ciò che ne risulta è un melting pot di sostanze più o meno digerite che raggiungono in tempi diversi per ciascuno di noi la zona popolata dal cosiddetto Microbiota cioè l'insieme dei microorganismi che occupano l'intestino.
Il rapporto con questi ospiti è, in un organismo sano ed equilibrato, di vantaggiosa collaborazione. I batteri buoni si nutrono del contenuto intestinale producendo vitamine, energia e potenziando il sistema immunitario, competendo con altri batteri considerati patogeni.
Se il contenuto dell'intestino è alterato da cibo non sano, cattiva digestione dovuta a scarsa masticazione e/o insufficienza enzimatica, farmaci, scarsa mobilità intestinale, si altera l'equilibrio della flora batterica a vantaggio di batteri fermentativi e putrefattivi, responsabili della formazione di gas, di infiammazione della parete intestinale e alterazione del sistema immunitario.
La soluzione è affidarsi ad un professionista che sappia individuare gli errori alimentari e nello stile di vita per intervenire con una dieta corretta è una "bonifica" dell'intestino con Idrocolonterapia. Questa pratica è un lavaggio delicato del colon che rispetta l'ambiente intestinale e risulta minimamente invasiva.
Permette un riequilibrio dell'ambiente batterico più veloce della semplice dieta e ha il vantaggio di rivelare, in mani esperte, le disfunzioni della fase evacuativa.
Si può quindi, qualora si noti un'alterazione del transito, intervenire con l'integratore più adatto ed iniziare un percorso riabilitativo che ripristini i normali movimenti intestinali.
Vorrei dire alle "donne incasinate" che c'è molto cervello nella pancia ma non è con il cervello che la si mette a posto anzi, più tentiamo di usarlo e più si complica il problema.
Vanno corretti i comportamenti sbagliati e rieducato l'intestino in maniera delicata. Sarà poi l'intestino che manderà positivi messaggi subliminali al centro di controllo.
Si recupererà quindi il movimento originale, quello che normalmente dovrebbe essere automatico e spontaneo.
La parola d'ordine quindi è "lasciare andare", essere morbidi e controllare senza essere ossessivi lasciando che il fiume scorra senza formare dighe.
Viene da chiedersi da dove sia entrata tutta quell'aria nonostante si mangi come un colibrì, si eviti i grassi, gli zuccheri, le bibite gassate e si faccia palestra due volte alla settimana.
Ebbene, non ci è entrata ma si è formata proprio lì, zona intestino crasso, ad opera dei nostri ospiti e commensali residenti nel colon.
Per quanto le si tenti tutte per trovare una soluzione, nel 90% si fa un buco nell'acqua.
L'impegno a cambiare dieta, fare movimento fisico, provare integratori di ogni tipo, perfino le prove per le intolleranze alimentari, è frustrato da pochissimi, quasi nulli risultati. Perché questo castigo?
La verità è che bisogna arrendersi all'evidenza che abbiamo un rapporto difficile con ciò che sta sotto il diaframma e che vorremmo, senza riuscirci, avere il controllo di ogni operazione digestiva e metabolica. Per nostra fortuna avviene tutto in modalità assolutamente automatica. Non solo ma ogni cambiamento che avviene è una sorta di adattamento del nostro corpo ai nostri capricci dietetici, alla fretta che ci pervade in ogni nostra attività quotidiana, alle nostre ansie, paure, preoccupazioni che nostro malgrado somatizziamo in quel meraviglioso mondo che è l'apparato digerente.
Ciò che ne risulta è un melting pot di sostanze più o meno digerite che raggiungono in tempi diversi per ciascuno di noi la zona popolata dal cosiddetto Microbiota cioè l'insieme dei microorganismi che occupano l'intestino.
Il rapporto con questi ospiti è, in un organismo sano ed equilibrato, di vantaggiosa collaborazione. I batteri buoni si nutrono del contenuto intestinale producendo vitamine, energia e potenziando il sistema immunitario, competendo con altri batteri considerati patogeni.
Se il contenuto dell'intestino è alterato da cibo non sano, cattiva digestione dovuta a scarsa masticazione e/o insufficienza enzimatica, farmaci, scarsa mobilità intestinale, si altera l'equilibrio della flora batterica a vantaggio di batteri fermentativi e putrefattivi, responsabili della formazione di gas, di infiammazione della parete intestinale e alterazione del sistema immunitario.
La soluzione è affidarsi ad un professionista che sappia individuare gli errori alimentari e nello stile di vita per intervenire con una dieta corretta è una "bonifica" dell'intestino con Idrocolonterapia. Questa pratica è un lavaggio delicato del colon che rispetta l'ambiente intestinale e risulta minimamente invasiva.
Permette un riequilibrio dell'ambiente batterico più veloce della semplice dieta e ha il vantaggio di rivelare, in mani esperte, le disfunzioni della fase evacuativa.
Si può quindi, qualora si noti un'alterazione del transito, intervenire con l'integratore più adatto ed iniziare un percorso riabilitativo che ripristini i normali movimenti intestinali.
Vorrei dire alle "donne incasinate" che c'è molto cervello nella pancia ma non è con il cervello che la si mette a posto anzi, più tentiamo di usarlo e più si complica il problema.
Vanno corretti i comportamenti sbagliati e rieducato l'intestino in maniera delicata. Sarà poi l'intestino che manderà positivi messaggi subliminali al centro di controllo.
Si recupererà quindi il movimento originale, quello che normalmente dovrebbe essere automatico e spontaneo.
La parola d'ordine quindi è "lasciare andare", essere morbidi e controllare senza essere ossessivi lasciando che il fiume scorra senza formare dighe.